Poste Italiane

Poste Italiane è una società che nel nostro Paese si occupa della gestione del servizio postale: più recentemente, la compagnia è inoltre entrata anche nel settore dei servizi finanziari, assicurativi e nella telefonia mobile. Fondata l’anno successivo all’Unità d’Italia, come azienda autonoma che gestiva (unica nel nostro Paese, in regime di monopolio) i servizi postali e telegrafici, è oggi partecipata in maggioranza dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Cassa Depositi e Prestiti, con quota superiore al 60% delle azioni.

Ulteriormente, per la natura delle sue attività è sottoposta al controllo e alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico. È quotata all’indice FTSE MIB di Borsa Italiana dal 2015, dove è finito il flottante di quasi il 40% del capitale.

Così come avviene per qualsiasi titolo quotato sui mercati regolamentati, ricordiamo con questa occasione che è possibile investire anche nelle azioni Poste Italiane sia sul mercato spot che su quello dei derivati, aprendo un conto di trading presso un broker abilitato e utilizzando i titoli azionari delle Poste come sottostante.

Informazioni principali

  • Nome: Poste Italiane
  • Codice ISIN: IT0003796171
  • Sede: Viale Europa 190 – 00144 – Roma
  • Partita IVA: 01114601006
  • Fondazione: 1862
  • Sito web: poste.it
  • Figure chiave: Bianca Maria Farina (presidente del consiglio di amministrazione), Francesco Caio (amministratore delegato)
  • Principali azionisti: Ministero dell’Economia e delle Finanze (60%)
  • Fatturato: 33,1 miliardi di euro (2016)
  • Risultato operativo: 1,04 miliardi di euro (2016)
  • Utile netto: 622 milioni di euro (2016)
  • Azioni emesse: 1,3 miliardi
  • Capitalizzazione di mercato: 8,35 miliardi di euro
  • Media giornaliera azioni scambiate: 3,1 milioni
  • Volatilità: 14%

Profilo Poste Italiane

Poste Italiane è una delle principali società italiane operante nel settore dei servizi di corrispondenza e pacchi, servizi finanziari e assicurativi. Dispone altresì di una piattaforma distributiva multicanale e integrata, leader in Italia per l’estensione e per la prossimità con la clientela: nessuno, come Poste Italiane, riesce infatti a servire la propria utenza con una rete fisica di uffici e di operatori sul territorio così diffusa, e con una infrastruttura virtuale contraddistinta da molteplici canali multimediali (in oltre il 95% dei Comuni italiani è presente un ufficio postale).

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Il gruppo Poste Italiane è il primo operatore postale in Italia, ed è altresì l’operatore cui è demandato in via esclusiva il Servizio Postale Universale nel nostro Paese. Infine, ricordiamo che il gruppo opera anche nel settore dei servizi finanziari attraverso il patrimonio destinato BancoPosta, e attraverso la controllata BancoPosta Fondi SGR.

Argomenti

Previsioni azioni Poste Italiane

Poste Italiane ha chiuso il 2015 con un volume di fatturato in crescita del 7,7% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio, per un livello assoluto pari a 33,1 miliardi di euro. Il risultato operativo ha invece riscontrato un incremento del 18,3% rispetto agli 880 milioni di euro dellos corso anno, a 1,041 miliardi di euro. L’utile netto si è invece portato a quota 622 milioni di euro, in aumento del 12,7% rispetto ai 552 milioni di euro del precedente esercizio.

Per quanto concerne la posizione finanziaria netta alla fine del 2016, il gruppo presentava a margine dello scorso esercizio un avanzo di 6,2 miliardi di euro, in contrazione rispetto all’avanzo di 8,7 miliardi di euro conseguiti alla fine del 2015.

I risultati conseguiti sono sicuramente soddisfacenti. Ricordiamo che il consensus degli analisti prevedeva un giro d’affari di oltre 32 miliardi di euro e un reddito operativo superiore al miliardo di euro. L’utile netto era invece stimato a 600 milioni di euro.

Quotazioni Poste Italiane

Poste Italiane è sbarcata in Piazza Affari con una quotazione di 6,7 euro per azione. Al momento in cui scriviamo (aprile 2020) il valore di mercato delle azioni della compagnia postale italiana si aggira intorno a 6,5 euro per azione, con un gap negativo rispetto al valore di prima quotazione.

La società si muove comunque all’interno di un range contraddistinto da non elevata ampiezza, e mostra una volatilità relativamente contenuta.

Dividendi Azioni Poste Italiane

Il consiglio di amministrazione di Poste Italiane, alla luce dei risultati conseguiti nel corso del 2016, ha proposto all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo equivalente a 39 centesimi di euro per azione. Il monte dividendi risulta essere complessivamente pari a 509 milioni di euro, a fronte di un utile netto di 622 milioni di euro, in linea con la politica dei dividendi che era stata a suo tempo annunciata dal mercato per lo stesso esercizio 2016, con payout all’80% dell’utile netto consolidato.

Si tratta del secondo dividendo pagato agli azionisti da quando la società è sbarcata in Borsa. L’anno precedente il consiglio di amministrazione aveva proposto un dividendo pari a 34 centesimi di euro per azione.

Conviene investire in Poste Italiane?

Il piano industriale prevede una crescita sostenibile dei ricavi, in aumento stabile sopra quota 33 miliardi di euro nel 2020. L’incremento del fatturato e della marginalità dovrebbe essere garantito dal rialzo del valore del settore commerciale, con quello finanziario in incremento a 6 miliardi di euro nel periodo considerato e quello assicurativo che dovrebbe passare a 23 miliardi di euro. Di contro, è prevista una sostanziale stabilità nei confronti del segmento postale, con flessione della corrispondenza (a 2,6 miliardi di euro) e incremento del settore pacchi (per 900 milioni di euro) per un totale di 3,5 miliardi di euro.

Per quanto attiene la marginalità, l’Ebitda dovrebbe raddoppiare a 2,8 miliardi di euro mentre l’Ebit dovrebbe salire a 2,1 miliardi di euro. La raccolta è prevista in incremento a 530 miliardi di euro, con quota di mercato in incremento al 15%. Bene anche la previsione sui ricavi BancoPosta, che nel 2020 dovrebbero toccare quota 6,5 miliardi di euro, conducendo Poste Italiane a divenire il principale operatore italiano nei pagamenti digitali.

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Ad ogni modo, il piano industriale dipende principalmente dall’ipotesi che la contrazione di domanda dei servizi postali sia meno celere delle stime precedenti e che i tassi rimangano piuttosto bassi, in maniera tale che possano essere consentite le plusvalenze sui titoli di Stato, attualmente in seno a Poste Italiane per mezzo miliardo di euro.

Riteniamo che i numeri prodotti dall’attuale piano industriale possano essere ben sostenibili da parte della compagnia postale, ma che comunque un simile conseguimento dei target non permetterà a Poste Italiane di giungere a livelli di marginalità dei migliori standard europei di settore.

Come fare trading su Poste Italiane

Come sempre abbiamo modo di ricordare in conclusione dei nostri approfondimenti, potete fare trading su Poste Italiane sia acquistando i titoli rappresentativi del capitale sociale sul mercato spot, con un’ottica prevalente di medio lungo termine, sia utilizzando i titoli di Poste Italiane come sottostante delle vostre opzioni binarie o dei vostri contratti per differenza.